sabato 25 gennaio 2014

MONTE MARMAGNA E LAGO SANTO PARMENSE 20 GENNAIO 2014


E finalmente tornarono a vedere il Sole e la tanto desiderata neve che tardava coprire la nuda terra,spoglia della stagione e pronta a coprirsi del suo manto bianco.
SIAMO ALLA PARTENZA 727


PER IL MOMENTO LE CIASPOLE SONO SOLO UN PESO

MULATTIERA COME LETTO DEL TORRENTE

MULATTIERA

Certamente non ne abbiamo trovata tanta,ma sufficente per arrivare all'antecima del Marmagna con le ciaspole e provare il piacere ad aprire il sentiero.
 Purtroppo i 2 rifugi della zona,il Mariotti e il Lagdei,erano chiusi,ma il tempo clemente e la tettoia del Mariotti ci ha permesso pure di goderci il panorama del Lago Santo Parmense,ghiacciato con una spolveratina di neve fresca sopra.
A questo giro stava per essere squalificata a causa del discutibilissimo abbigliamento montanaro:lo zaino le faceva da airbag delle parti basse e le ghette da pesi sulle caviglie....
Mi ha promesso che la prossima volta.....ahime non oso pensare come potra' arrivare..
QUOTA NEVE 1430 MT


SOSTA

BIVIO:NOI PROSEGUIAMO SULLA SX

LUNGO IL 727
..
Detto questo,la zona del Lago Santo Parmense e' un gioiello di madre natura e fa parte del Parco dei Cento Laghi,quel crinale meraviglioso che parte dal Passo del Lagastrello e culmina al Passo della Cisa,in un girotondo di vette dolci e austere con i tanti laghetti di origine glaciale che fanno da orlatura.
Tutto il paesaggio dell'Alta Val di Parma e' ricoperta da fitti boschi ad alto faggio e conifere e i laghi come gia ' detto naturali,mentre il crinale dalla Lunigiana appare come una bastionata grandiosa al di sopra dei borghi del fondovalle,assai frequentato gia' in epoche passate.
ATTRAVERSAMENTO PISTA


SIAMO AL LAGO:44 MINUTI DAL LAGDEI

LAGO SANTO PARMENSE


Crinale costituito da arenaria e ricoperta sul versante settentrionale da depositi morenici e lembi di argille;in tutta la zona sono fattibili trekking di crinale e non presentano mai tratti pericolosi,al massimo bisogna prestare piu' attenzione.
Il versante che si affaccia sulla Lunigiana presenta pareti piu' scoscese e la bocchetta dell'Orsaro va affrontato con dovuta cautela ma ripaga per l'immensita' dei panorami.
Come gia' detto,la zona e' di origine glaciale e i suoi laghetti ne sono la testimonianza come le varie torbiere e conche glaciali riempite e divenute pascolo.
VERSO IL MARMAGNA


LUNGO LAGO

NEVE SI METTONO LE CIASPOLE

DIVA GIANNA

Il percorso descritto appare in veste invernale e praticamente un anda e rianda,mentre nelle altre stagioni sono numerosi gli anelli che possono essere effettuati o traversata da un passo all'altro che permette la visione dll'alto dei vari laghi e delle vegetazioni tipiche.
L'ascesa al Marmagna non presenta alcuna difficolta' e l'uso delle ciaspole con i ramponcini in cima fa si che si possa fare a meno dell'ausilio dei ramponi.
DESCRIZIONE TECNICA
LUNGHEZZA=12 KM
DISLIVELLO=600 MT
TEMPO EFFETTIVO IMPIEGATO=3 ORE E 40
SENTIERI PERCORSI= 727,723,00
DESCRIZIONE PERCORSO
Lasciata l'auto al Rifugio Lagdei e ammirata la conca ,il sentiero ben segnalato parte sulla dx del Rifugio ed entra subito nell'alta faggeta su mulattiera ben conservata e per niente scivolosa,nonostante in stagioni anomale come questa,diventi letto di un torrente rinvigorito.
Il primo tratto presenta la massima pendenza che si addolcisce solo al bivio per le Capanne Braiola,sulla dx il Monte Orsaro,chiude l'orizzonte.
Dopo aver percorso un altro tratto di mulattiera,il sentiero si dirige verso sx e attraversa la ex pista da sci,passando sotto l'impianto di risalita che porta al Mariotti.
SOLIDARIETA' FEMMINILE


TORBIERA

VALLONE

Risaliamo brevemente e giungiamo ai piedi del Lago Santo Parmense incastonato tra le pareti dello Sterpara sulla sx,mentre sulla dx ci appare la struttura del rifugio che fu costruito,come piccolo ricovero del Cai nel1882.
Sono passati circa 50 minuti dalla partenza e dopo la sosta dovuta,ripartiamo andando a costeggiare il lago in tutta la sua maestosita e bellezza con il Rifugio che appare sempre piu' piccolo ma garante di tranquillita' in caso di maltempo.
Noi,non abbiamo avuto la fortuna di trovare il Rifugio aperto,ma per esperienze passate raccomando a tutti una sosta anche per la squisita gentilezza del gestore.
ANTECIMA MARMAGNA

SEGNALETICA SUL CRINALE

VERSO L'AQUILOTTO

VINTAGE E GIANNINA

RECUPERO BERRETTA

SI SCENDE
Non siamo piu sul 727 ma sul 723 che indica i tempi di percorrenza per il Marmagna sui 60 minuti,ma questi sessanta minuti si manterranno costanti per un lungo tratto come se uno non si fosse mai mosso.......
Lasciato il bosco di faggi,il cammino ora si addentra in un'abetaia e un cartella ci avverte che siamo al Padule del Lago e lasciato sulla sx il bivio per l'Aquila e Aquilotto,il sentiero maestoso,si mantiene al centro del vallone e gli austeri macigni con la neve si ingentiliscono e l'Aquilotto protegge dai venti:UNICO NEO LA MANCANZA DI SEGNALETICA DAL PADULE FINO ALLA SELLA DEL MARMAGNA..CONSIGLIO DI METTERE DEI PALETTI CHE ACCOMPAGNINO IL SERENO CAMMINO DELL'ESCURSIONISTA.
La salita e' sempre regolare e per stemprare la salita e' piacevole pure lo zigzagare perdendosi in quell'immenso bianco che infonde tanta serenita e dove le inquietudini per incanto svaniscono.
Ed eccoci al sella,siamo sullo 00,alla sx bivio per l'Aquila ,noi andiamo sulla sx e nonostante i caretelli indichino 30 minuti,noi purtroppo ci dobbiamo fermare prima causa un'incredibile nebbia che non permette di continuare oltre.
FINESTRA DEL MARIOTTI


SI TORNA INDIETRO

FINE

Per esperienza pero' l'arrivo alla Croce e' emozionante e l'occhio si perde come il pensiero:360 gradi di panorama dolce e austero contemporaneamente..sono passate 2 ore e il ritorno avviene per la medesima via..
D'estate e in autunno dalla croce del Marmagna e' possibile scendere verso il Braiola e attraverso la Bocchetta dell'Orsaro,risalire all'Orsaro,scendere al Fosco,Tavola e chiudere l'anello al Lagdei.
   

giovedì 23 gennaio 2014

13 GENNAIO 2014 ANELLO LAGO BRASIMONE

Questa escursione ha visto il ritorno "in sentiero" di Vintage Fabiola,ma nemmeno la sua presenza cosi vivace e' riuscita a sbloccare la situazione della nebbia che ancora una volta e' stata regina indiscussa della giornata
SUL SENTIERO 23


FAGGETA SPOGLIA

UNA FIORITURA PRECOCE

GIANNA SFUOCATA ALLA FONTE
.
Un vero peccato dal momento che le zone attraversate presentano delle aperture di crinale non indifferente ma sopratutto permette la visita all'invaso artificiale della diga del Brasimone,incastonato tra le cime dell'Appennino Tosco Emiliano e ne rappresenta il confine.
Comunque con la presenza di Vintage l'escursione ha manifestato un aspetto ancor piu' folcloristico e ancora una volta siamo tornate a casa rigenerate...Lungo il cammino,nonostante la sua lunghezza e i suoi strappi di pendenza,conserviamo il fiato per cianare e raccontare ma sopratutto come in questa occasione,intavolare discussioni di un certo livello culturale...e l'avvocatessa Vintage ne e' rimasta un attimo sbalordita.
GIANNA E MARIA


CARLA E VINTAGE

SEMPRE LEI

SIAMO SULLO 00

Forse non rimembrava che le sue compagne di merenda fossero state nel passato studentesse modello dell'Istituto Religioso delle Orsoline....
Non e' mancata neppure l'avventura del fuori sentiero,nonostante avessimo il supporto del satellitare:comunque sono convinta che il mio Garmin volontariamente ci avesse mandato in tutta altra zona.
AL GRANDE FAGGIO


SULLO 00
SOSTA MEDITATIVA

Infatti abbiamo avuto modo di ammirare e di ricevere lusinghe da un...CIUCO...si proprio un ciuchino e Vintage ha mostrato le sue paranoie di schifezzeria:nonostante Ciuchino allungasse il muso sulle spalle nostre per ricevere coccole,Vintage mostrava qualche problema nel toccarlo...
Ma appena ha visto che a me non faceva specie,subito si e' precipitata al punto che alla fine Ciuchino ci ha cacciato...
VERSO IL BIVIO 001


BIVIO:DALL'INIZIO DEL SENTIERO 23,00 SONO STATI PERCORSI 5,600 KM

LO 001 RIPRENDE A SALIRE

SOSTA

FAGGETA

L'avventura pero' ancora non era terminata dal momento che ci eravamo trovate chiuse dentro a un recinto...Vintage ha iniziato a frignare e io stavo per commettere un'omicidio...comunque tutto risolto dal moento che il lucchetto del cancello era aperto e cosi' siamo rientrata in strada nel punto preciso di confine tra l'Emilia e la Toscana ,precisamente alla Storaia.
SIAMO A SASSO NIBBIO...IL SENTIERO UFFICIALE PROSEGUE SULLA SX,NOI ANDIAMO A DX LUNGO LO STRADELLO


LUNGO LO STRADELLO

PASSO DI SAN GIUSEPPE,,ALTRI 2 KM DALL'INNESTO DELLO 001

BIVIO 001

TABERNACOLO AL PASSO

Nel frattempo le altre 2 escursioniste che si erano avvantaggite e arrivate a chiudere regolarmente l'anello,si erano preoccupate della nostra assenza e quando Donna Carla,che giocava in casa essendo natia e stantia di quei posti,ci ha localizzato visivamente,ci ha dato di TONTOLONE E PEOTE...
Ma chissa poi chi aveva scordato le chiavi della macchina a casa,lasciandoci sole in quei boschi con la sola dritta di tirare avanti e giu e giu'??????
In effetti la giornata e' stata caratterizzata da uno scordareccio completo da parte di qualche donnina con le racchette..chi le aveva lasciate a casa,chi sul sentiero...l'eta' gioca brutti scherzi..
SULLO 001


SEGNALETICA LOCALE

LUNGO IL FOSSO

E SI MANGIA

SEMBRA PURE STUDIARE
..
DATI TECNICI
LUNGHEZZA=KM 16
DISLIVELLO=750 MT
TEMPI DI PERCORRENZA=4 ORE E 53 MINUTI ESCLUSE LE SOSTE
sENTIERI PERCORSI=23,00,001,015
IN DUE PUNTI BISOGNA PRESTARE ATTENZIONE..IL PRIMO,LUNGO IL SENTIERO 001,DOPO AVER LASCIATO IL PASSO DI SAN GIUSEPPE,QUANDO IL SENTIERO SI AVVICINA ALL'INVASO.
QUI IN CASO DI PIOGGE RECENTI E ABBONDANTI,IL SENTIERO IN DISCESA E' ASSAI SCIVOLOSO E NOTEVOLMENTE STRETTO(DONNA CARLA DICE CHE IL VERSANTE EMILIANO E' MOLTO PIU DIRUPATO E TENDENTE ALLE FRANE)
IL SECONDO PUNTO,MENTRE SI COSTEGGIA IL TORRENTE DELLE dOCCIOLE,SUL SENTIERO 015,C'E' UNA FRANA CHE HA INTERROTTO IL SENTIERO,
E' NECESSARIO RISALIRE BREVEMENTE SULLA SX AIUTANDOSI CON LE RADICI DEGLI ALBERI E IN BREVE SI RECUPERA IL SENTIERO.
VALE LA PENA DI SOFFERMARSI PER LA PICCOLA CASCATELLA.
DESCRIZIONE PERCORSO
Per effettuare questo percorso ad anello,bisognerebbe disporre di 2 macchine al fine di ridurre i Km su asfalto sia all'andata che al ritorno.
Comunque l'inizio del percorso,SENTIERO 23,e' dal paese di Montepiano e fino all'Agriturismo sopra la Badia corre lungo la strada inizialmente asfaltata e poi sterrata.
E' un percorso piacevole di 2 km circa e permette la visita alla Badia di Montepiano,struttura architettonica risalente al XII secolo immersa in una secolare faggeta con il corso del Setta che rompe il silenzio sacro del posto.
Comunque,nel caso in cui si disponesse dell'auto,si puo' sostare per visitare e poi proseguire e in breve si lascia la macchina vicino alla fonte.
Il punto e' assai panoramico e permette la visione dell'Alpe di Cavarzano,contrafforte dell'Appennino,e punto di incontro di varii sentieri e passaggio del primo giorno della famosa Prato Montepiano.
Il sentiero sale dietro l'edificio ma purtroppo la cartellonistica e' adagiata a terra a causa dei lavori di restrutturazione dell'edificio e inialmente sale su sterrato per poi addentrarsi sulla faggeta con pendenze mai elevate e con nessun problema di orientamento dal momento che i segni sono sempre presenti e i vari bivi segnalati.
SEGNALETICA BIVIO 015


INIZIA LA DISCESA CHE COSTEGGERA' FINO A DOCCIOLE IL TORRENTE

Aggiungi didascalia

SIAMO ALLE CASCATELLE..QUI IL SENTIERO E' SCOMPARSO CAUSA FRANA...RISALIRE BREVEMENTE IL COSTONCINO SULLA SX
SIAMO A SPINARECCIA,BIVIO PER STORAIA
CIUCHINO
GIU GIU GIU....E INVECE DOVEVA ESSERE SU SU SU
IN ATTESA
FAZZOLETTO PRATO MONTEPIANO PRATO

SEGNALETICA A DOCCIOLE



Troviamo lungo il cammino una fonte che preannuncia l'arrivo su un punto panoramico che a sua volta precede il Campo Scout,posto ai piedi dell'Alpe su una rigogliosa abetaia.
Seguendo i segnavia posti sull'edificio in muratura in breve sbuchiamo sullo sterrato dell'Alpe di Cavarzano, proseguiamo sulla sx fino a quando non vediamo il palo verde tipico della GEA che ci indica di salire sulla dx e riporta i tempi di percorrenza per il Rifugio Pacini(5,30 ore)lungo lo 00 che noi seguiremo per circa 1 ora fino a quando non troveremo il bivio con lo 001.
Dall'Alpe il sentiero prende a risalire lungo una mulattiera in una faggeta suggestiva e dopo essere passati vicini a un monumentale faggio sulla dx,vicino a un rudere,attraversa una zona devastata da una frana del 2010.
INCONTRI ALLA BADIA


FAMIGLIOLA

NESSUNA SPERANZA


Siamo ormai vicini al bivio,sempre in faggeta,e lasciato sulla sx il sentiero che va verso le Scalette e il tabernacolo di Gavigno per poi al Pacini,si va a dx seguendo le indicazioni per Brasimone.
Inizialmente il sentiero si addentra in una faggeta ad alto fusto senza grossi dislivelli,per poi attraversare sempre una faggeta ma bassa,compie una curva e arriva sullo sterrato del Sasso Nibbio,punto panoramico.
Ufficialmente il sentiero prosegue sulla sx verso il Poggio delle Vecchiette e Passo di San Giuseppe,ma essendo in compagnia della Carla,andiamo sulla dx proseguendo sullo sterrato che in circa 2 km ci porta al Passo San Giuseppe,il cui tabernacolo e' nascosto sotto un faggio.il sentiero ufficiale arriva sulla sx dello sterrato.
DOCCIOLE


FELCE

FUNGO DEL LEGNO

Ora si lascia lo sterrato e il sentiero sale difronte a noi,costeggiando i limiti della diga e prosegue con diversi saliscendi sempre costeggiando la diga e quando il sentiero compie un'ampia curva e inizia a scendere per attraversare il corso d'acqua bisogna prestare notevole attenzione a causa della scivolosita del terreno e del poco margine.
In breve si arriva sullo stradello foprestale con sempre l'invaso di fronte:lo si percorre per circa 1 km e al Pian di Colore lasciamo il sentiero 001  e ci incamminiamo sullo 015
PARTENZA

SEGNALETICA

SUL 23

Anello Tre Cime di Monteferrato

SENTIERO 412 MONTE FERRATO SI SALE E LA GISI 2.0 BRONTOLA IL GIUSTO SUL SENTIERO 412 LE ROCCE DEL SENTIERO GISI 2.0 LE OLIVETE DI FIGLINE PR...